domenica 27 febbraio 2011

PostHeaderIcon L'Egregio Signor Lancetta e la dolce e graziosa Fanciulla.

C'era una volta un Distinto signore che teneva molto alla puntualità.
Lui d'altronde, puntuale, lo era sempre stato,fin dalla nascita. Nacque infatti esattamente nel giorno e nell'ora decretati dal Dottore, che si complimentò subito con la madre.
In tutta la sua vita  non ci fu giorno in cui si presentò non dico con un minuto, ma nemmeno con un secondo di ritardo. Qualunque fosse l'evento, state pur certi che l'avreste trovato lì all'ora stabilita in perfetto, ma che dico, perfettissimo, orario.
Per questo era chiamato da tutti il Signor Lancetta, era così abituato ad essere nominato a quel modo che aveva dimenticato persino il suo vero nome.D'altronde a lui non importava, per lui contava solo la puntualità, insieme a poche altre cose che si confacevano ad un uomo perbene.
Certo, non si era accorto della malignità con cui il suo nome veniva pronunciato, perchè si sa' i pregi difficilmente vengono genuinamente graditi dagli altri.
D'altro canto L'egregio Signor Lancetta si era ormai abituato a quel mondo così sfacciatamente in ritardo che, pur sentendosi costantemente come un pesce fuori dalla sua allegra boccia, si rassegnava sperando di trovare un giorno una persona capace di apprezzare questa sua qualità così spiccata.
Un giorno capitò però una cosa, una cosa di quelle che sembrano piccole ma che in realtà sono enormi, una di quelle casualità che, certo, sono minuscole, ma fondamentali.
Quel giorno infatti l'egregio Signor Lancetta conobbe una distinta signorina.
Certo in questo caso sarebbe più opportuno utilizzare la frase nella suddetta formula:
"L'egregio Signor Lancetta venne letteralmente travolto da una distinta signorina".
Quest'ultima infatti presa dalla fretta,correndo a perdifiato non si accorse del povero Lancetta che aspettava proprio in quella piazza, lì impalato come un allocco, un suo conoscente che, ovviamente, era in ritardo.
Rovinarono entrambi sul selciato con un tonfo sordo, in un modo decisamente sgraziato lui finì a sedere all'aria nel giro di un nanosecondo e appena resosi conto dell'avvenimento si sollevò da terra cercando di mantenere quel poco del contegno che poteva rimanere a qualcuno che cade a quel modo, davanti a tutti, in piazza per giunta.
Infuriato stava già cercando nella sua mente degli improperi raffinati da spedire in direzione della povera malcapitata, quando qualcosa gli tolse letteralmente il fiato.
Davanti a lui infatti si trovava,ne era certo, una delle Signorine più belle e delicate che avesse mai visto. Anche seduta a terra mentre sorrideva imbarazzata con i capelli spettinati e del color del cioccolato , era di una bellezza sconvolgente, almeno per il Signor Lancetta.
E quegli occhi,oh! erano due smeraldi. Brillanti e profondi.
Si dimenticò' subito della figura sicuramente non adatta ad una persona perbene e si prestò a dar soccorso a quella signorina così delicata,che si era ferita il ginocchio durante la rovinosa caduta.
Lei un po' imbarazzata cercò di impedire in maniera molto pacata l'azione di soccorso di Lancetta,ritenendo la ferita un'inezia, d'altronde non sanguinava poi così tanto, sarebbe potuta tornare a casa con le sue gambe per medicarsi tranquillamente.
Nel mentre dell' accesa ma pacata discussione arrivò il conoscente dell'uomo che con uno sguardo incuriosito si fece raccontare la vicenda da un agitato Lancetta che continuava ad insistere:
"Quella ferita va medicata, subito!". Ripeteva.
Così si congedò dal suo appuntamento in tutta fretta per accompagnare quell'adorata signorina a ricevere cure immediate.
Parlando durante la stradina che conduceva allo studio che apparteneva al Medico del paese,lunga abbastanza da permettere a due persone di scambiare quattro chiacchiere di immediata conoscenza, l'egregio Signor Lancetta appurò che quella graziosa fanciulla aveva un nome altrettanto delizioso e che lavorava in un negozio di fiori, non molto lontano da casa sua.
Finalmente giunti a destinazione rimase ad aspettare nella piccola sala dedicata all'attesa che quella dolce signorina venisse opportunamente medicata e si ritrovò a pensare al fatto di non aver mai notato una tale delicatezza e raffinatezza in nessuna delle altre donne che aveva incontrato nella durata della sua non troppo corta, ma neanche esageratamente lunga, vita.
Da quel giorno i loro incontri si fecero più fitti e interessanti, si scoprirono entrambi simili nella loro diversità.Le giornate passavano in fretta tra un fiume di parole e considerazioni sulla vita.
Certo Lancetta era affascinato da quella graziosa fanciulla, ma c'era un dettaglio, per molti insignificante, per il quale passava intere notti in bianco ad interrogarsi sul da farsi.
La poveretta sarebbe stata perfetta, se non ci fosse stato quel piccolissimo particolare che ogni giorno minava la loro ormai profonda relazione.
Era una ritardataria cronica.
La prima volta aveva imputato i ritardi della sua Amata all'agitazione che precedeva il loro incontro, ma poi con il passare del tempo la cosa si era fatta ben chiara.
Ogni tanto era qualche minuto, a volte intere ore.
Che disdetta!Eppure era così vicino al coronamento del suo sogno d'amore,ma era diventata una situazione ingestibile.
Un giorno però ebbe un'idea che avrebbe risolto una volta per tutte il gravissimo problema.
Andò dal miglior orologiaio della zona e fece fabbricare un orologio apposta per lei.
Era bellissimo e delicato.Perfetto.
Quando lo vide infatti la fanciulla ne fù entusiata e rise alla bizzarra idea del suo amato,ma  lo ringraziò promettendogli che ne avrebbe fatto buon uso.
Così non fù. Purtroppo per ancora molto tempo continuò con quel suo fatale difetto.Lancetta,negli anni, le provò tutte. Sveglie, meridiane  e pagò persino un ragazzetto che bussasse alla sua porta ogni mezz'ora, comunicandole che ore fossero.
Un giorno Lancetta stava camminando, per recarsi ad un consueto appuntamento con la sua Amata. Arrivato sul posto venne colto alla sprovvista da una donna che gli corse incontro raggiante e lo abbracciò con foga.
Lui, uomo fedele, se la scollò di dosso con forza sorpreso.
"Come si permette! " disse infuriato " Le pare il modo di comportarsi! Sono un uomo già impegnato, io!" Aggiunse sbuffando.
La donna lo guardò allibita, cercò di balbettare qualcosa ma subito Lancetta la interruppe.
"Ora se permette sto aspettando la mia Amata, quindi la prego di proseguire per la sua strada e non disturbarmi più!".
La donna ancora più stupita lo guardò ed esclamò con le lacrime agli occhi:
"Ma sono io la tua amata! Caro, non mi riconosci più?".
A quelle parole Lancetta divenne rosso come un peperone dalla rabbia e aggredì la poveretta: " Cosa? Come si permette! Cos'è, uno scherzo?! Come prima cosa mi duole dirle che lei non ha niente, e ripeto, niente a che fare con la mia Adorata!Di che colore sono quei capelli che ha? Sterco? e i suoi occhi? Ma si guardi! Non ne valgono neanche uno della mia dolce fanciulla! Lei ha due occhi...dovreste vederli! Due smeraldi..."
Ormai sconvolta la donna non riusciva più a proferir parola.Lancetta infine aggiunse: "...Ma soprattutto, la mia amata non arriva mai puntuale a nessuno dei nostri appuntamenti!In tutti questi anni, neanche uno, glielo garantisco! Quindi la prego di lasciarmi in pace!"
Ormai in un mare di lacrime la fanciulla lo guardò con rabbia e angoscia negli occhi, si girò per andarsene ma poi si fermò e scagliò addosso a Lancetta un oggetto e corse via, mortificata.
" Che maniere!" pensò Lancetta, poi incuriositò raccolse il misterioso oggetto e rabbrividì.
Era l'orologio,unico nel suo genere, che regalò alla sua amata molto tempo prima.
All'improvviso capì.
Ma ormai, era troppo tardi.

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Xiao
Entro sempre in crisi quando devo scrivere questa parte,che sia un sito o un forum. Potrei piazzarci una bella citazione a caso e sarei a posto, ma oggi no! Oggi voglio dare il buon esempio! Mettiamola così : Parlando di numeri ho un cane un gatto e due ratti e un pappagalletto. Le mie passioni vanno a giorni alterni, nel senso che quando mi interesso a qualcosa diventa la mia ragione di vita per tot tempo dopodichè mi annoio terribilmente e la lascio lì. Certa gente sostiene che sia simbolo di intelligenza io,invece, sostengo di essere estremamente pigra.Mi piace ascoltare musica,non sono un'esperta perchè non ne ho le capacità, però mi piace parecchio la musica,sì.
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About A Blog

Dovevo scegliere un titolo per questo blog, ho tenuto parecchi blog negli anni e ho sempre usato come titolo il mio nickname e qualcosa tipo "blog" o "world" . La fiera dell'originalità, lo so.
Così volevo trovare un bel titolo, uno di quelli che ti fa dire "WOH!" e"vorrei che fosse venuto in mente a me un titolo del genere!",ma andava bene anche solo "WOH".
Solo che ne volevo uno che spiegasse anche un po' i contenuti-Poi mi sono ricordata che i contenuti non c'erano, o meglio: come classifichi un blog dove hai intenzione di scrivere un bel po' di cose, ma tutte irrimediabilmente diverse?
Nel senso, non volevo un titolo complicato,perchè in realtà se proprio mi si guarda bene ,ma molto bene,sono una persona decisamente semplice. Proprio semplice. Basta un pacchetto di patatine per farmi felice, per dire.Non voglio impormi uno stile o un argomento preciso.
Come dice Hisa "Si dai ,scrivi abbastanza bene ma ogni tanto fai voli pindarici sul nulla" in parole povere "ti fai troppe seghe mentali su cose che non lo richiedono", e io del suo parere mi fido perchè dice un sacco di cattiverie,ma spesso sono terribilmente vere.
Così la mia idea era quella di non elevarmi a scrittrice di blog bravissima che scrive tante cose bellissime, verissime profondissime in italiano correttissimo.
Diciamo che in sostanza voglio solo essere una persona che scrive un po' quello che le pare.Senza per forza dover fare a gara con gli altri o altre robe che a me non esaltano particolarmente.
Dunque mi sono posta una domanda "Ma cosa ci voglio scrivere su sto' blog?" la risposta la trovate nel titolo.